Atucà, il "Guardiano dell'Amazzonia"



Il 18 aprile le classi quinte dell’istituto Meucci di Carpi, in collaborazione con il Vallauri, hanno partecipato all’incontro con Atucà, indio del popolo Guaranì che da anni si batte per la salvaguardia dei diritti della sua gente e per una cultura del rispetto della diversità, anche nelle scuole e nelle università.

È stata l’occasione per conoscere i problemi dell’Amazzonia minacciata dalla deforestazione, dall’industria estrattiva e dalla perdita di habitat: la sua protezione non è solo una questione ambientale, ma anche di giustizia sociale ed economica. Le comunità indigene che vi abitano da secoli dipendono dalle foreste per il loro sostentamento e la loro cultura è intimamente legata alla terra e ai suoi cicli naturali. In quest’ottica s’inserisce il progetto del Meucci, finalizzato a mettere in contatto due realtà diverse, e fare prendere coscienza agli alunni che preservare l’Amazzonia significa difendere i diritti e il benessere di queste popolazioni indigene e garantire un futuro sostenibile all’interno del loro ambiente naturale.

Atucà è una figura di riferimento per i diritti delle popolazioni indigene, la sua firma è presente sulla Dichiarazione dei diritti degli indigeni del Brasile stilata nel 1992 a Carioca, Rio de Janeiro durante il Summit della Terra, ed è promotore d’iniziative culturali finalizzate alla conoscenza del suo popolo e dell’Amazzonia.

L’incontro si è strutturato in una prima parte informativa dove Atucà attraverso i racconti e le testimonianze ha spiegato agli studenti l’attuale situazione delle comunità indigene, le loro difficoltà, la questione dei diritti umani e della salvaguardia ambientale. Un viaggio narrativo accompagnato da un ricco allestimento scenografico di strumenti musicali, archi, frecce che gli alunni hanno testato in prima persona. Parlando con le classi, Atucà ha spiegato come la corsa al disboscamento e alla distruzione delle foreste continui senza tregua, spesso per far posto a colture e allevamenti intensivi che hanno un impatto terribile anche sui popoli indigeni che vi abitano e che nei decenni sono stati decimati, se non addirittura sterminati. Un autentico genocidio che continua a passare quasi del tutto sottotraccia in nome di grandi interessi economici, avallato dalla scellerata politica dei vari presidenti.

Con immagini, suoni e oggetti particolari Atucà ha descritto la situazione del popolo dei Guaranì del Mato Grosso, in Brasile, che si sono visti completamente devastare e invadere i propri territori (oggi molti di loro vivono confinati in minuscole riserve sovraffollate, con conseguenze sociali drammatiche) da allevatori e imprenditori agricoli in cerca di terreno per allevamenti di bestiame e piantagioni di soia e canna da zucchero per il mercato dei biocarburanti. I loro leader vengono assassinati o perseguitati dalla polizia, e molti di loro si sono tolti la vita, proprio a causa delle ingiustizie subite.

“Al fine di fermare l’aggressione - ha affermato Atucà - occorre intervenire sull’educazione dei giovani, perché questa società non conosce nulla di noi salvo le cose più ‘pittoresche’. Non c’è informazione, oppure arriva sbagliata. Il mio progetto è quello di portare avanti la conoscenza della mia cultura. Tante volte mi sono trovato in difficoltà, ma se tu hai un obiettivo, nessuna difficoltà è insormontabile. Voglio continuare a raccontare della mia gente, delle mie comunità, dell’importanza della foresta senza la quale il pianeta non può sopravvivere. E a partire da questo, raccontare quello che facciamo, perché siamo così importanti e perché siamo stati chiamati ‘Guardiani della foresta’ ”.

Enza Cubelli, docente di geografia turistica all’istituto Meucci di Carpi e promotrice del progetto

Atucà, il "Guardiano dell'Amazzonia"
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